Descrizione
La Vita
San Sebastiano Martire cristiano romano vissuto nel III secolo. Sebastiano, il cui nome deriva dal greco significa “venerabile”. Nacque a Narbona, città della Francia meridionale, verso la seconda metà del ‘200 d.C., da illustre famiglia. Rimasto orfano del padre ancora fanciullo, fu condotto dalla madre a Milano dove trascorse i primi anni dell’infanzia e dell’adolescenza. Secondo la tradizione, Sebastiano capeggiò una corte pretoriana, ma nel contempo convertì segretamente al cristianesimo parecchie persone. Quando l’imperatore Diocleziano scoprì la sua fede, ordinò che fosse ucciso dagli arcieri, ma le frecce non lo uccisero, e una vedova cristiana di nome Irene lo portò via curandogli le ferite. Non appena guarito Sebastiano tornò dall’imperatore per denunciare la sua crudeltà, a questo punto Diocleziano ordinò di seviziarlo a morte.
Il primo martirio di San Sebastiano fu uno dei soggetti prediletti degli artisti Rinascimentali. Viene spesso ritratto legato ad un tronco di albero trafitto al torace da frecce. la diffusione del suo culto ha resistito ai millenni, ed è tuttora molto vivo. Ben tre Comuni in Italia portano il suo nome, e tanti altri lo venerano come santo patrono. San Sebastiano fu sepolto nelle catacombe che ne hanno preso il nome. La Sua protezione veniva invocata contro la peste ed è, inoltre, il protettore dei militari e vigili urbani.
“Sammastianu” Patrono di Maniace
…San Sebastiano diviene Santo Patrono di Maniace nel 1937, quando i contadini tortoriciani decisero di introdurre la festa con le stesse usanze e riti del loro paese d’origine, Tortorici.
Mancavano i preti e quindi erano gli anziani ad organizzare tutte le manifestazioni religiose.
Il momento della festa rappresentava un atto di fede religiosa, ma non solo, diveniva occasione di aggregazione e di libertà per tutte le famiglie contadine oppresse dal duro lavoro imposto dagli amministratori del duca.
Ancora oggi la festa si celebra con le medesime usanze e riti di un tempo.
I Riti
La domenica precedente la Festa si celebra “U Dauru” i rami di alloro e di agrifoglio che i devoti hanno in precedenza tagliato vengono addobbati con fiocchi rossi e immagini del Santo. I rami d’alloro successivamente vengono benedetti per essere portati in processione al suono della “ciaramedda”, dalla chiesa di San Sebastiano alla Chiesa di Santa Maria di Maniace.
Il giorno prima della festa si compie la processione “da Vara”. La vara del Santo, accompagnata dai devoti con le torce e dal suono delle “ciaramedda”, viene portata in processione dalla chiesa di San Sebastiano Martire fino alla chiesa del Castello dove, dopo la recita dei Vespri avviene la benedizione dei “Voti” e dei “Panuzzi” che vengono distribuiti a tutti i presenti.
Il giorno della festa i “Nuri”, uomini e donne vestiti di bianco, si riuniscono prima della celebrazione religiosa nella chiesa di Santa Maria di Maniace per compiere la processione dell’offerta “da cira” e offrire i ceri, vitellini e doni al Santo. Dopo la celebrazione religiosa il momento più emozionante e caratteristico è rappresentato dalla “Fuitina”: corsa che i “Nuri” con il Santo a spalla compiono per tre volte lungo le navate della chiesa benedettina, seguendo la disposizione a croce latina della chiesa.
Quando “u Santu” esce dalla chiesa e sosta sotto il portale normanno si ha la sensazione che il tempo si fermi per rievocare il glorioso passato di quel luogo religioso, da sempre meta di Santi Abati e Sovrani. Prima di iniziare la processione lungo le “contrade” del paese si compiono tre giri attorno la croce celtica posta al centro del cortile del Castello, accompagnati da un unico e commovente grido…… “Grazie a Dio e a San Mmastianu Grazie! E ccu chiù beni ci voli chiù forti lu chiama Grazie!”, Preghiera che rievoca la stessa fierezza dei nostri anziani, quando a fare da spettatori erano i duchi e gli amministratori che da estranei dietro le finestre stavano a guardare.
Come un tempo, ancora oggi, la festa del Santo patrono è un importante momento religioso che unisce in preghiera gli abitanti di Maniace.
San Sebastiano si celebra il 20 gennaio e la domenica successiva al 17 maggio
“Misteri i Sammastianu” durante il Rosario
Sammastianu cavaleri ranni
cavaleri di Diu senza disigni,
quannu lu ssicutaru li tiranni
sutta un peri di dauru si trattinni.
Calaru l’angili cu du beddi palmi
dicennu Bastianu acchianatinni
Jo lassu l’oru, la sita, e li panni,
la Grazia di lu cielu nterra scinni
A chi è rivolto
A tutta la popolazione
Date e orari
19 gen
20
gen
Costo
Gratis
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Gratis
Luogo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 12 giugno 2024, 17:07